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"In verità vi dico che nessuno può entrare nel regno di Dio se non nasce da acqua e da Spirito. La carne partorisce la carne, ma lo Spirito partorisce lo spirito. Non dovete stupirvi se vi dico: "Dovete nascere di nuovo". Il vento soffia dove vuole. Si sente il suo rumore, ma non si capisce da dove viene e dove va. Così è per tutti i nati dallo Spirito".

Nuovo testamento, san giovanni, Capitolo 3
"Pentecoste", dipinto di Miguel Cabrera

Sahaja Yoga permette l’unione spontanea con il Sé. “Saha” significa “con” e “ja” significa “nato”. “Yoga” significa Unione con il Sé. Quindi, “Sahaja Yoga” significa che l’unione con il Sé che è in noi avviene spontaneamente.

Questa unione si basa sul risveglio di un’energia spirituale, materna e intelligente, arrotolata all’interno di ognuno di noi, chiamata Kundalini. Questa esperienza, chiamata “Realizzazione del Sé”, ci permette di intraprendere il cammino verso l’essenza del nostro essere, cioè il Sé, al di là del corpo, delle emozioni, dei condizionamenti e dell’ego.

Questa energia può essere percepita fin dall’inizio come un respiro fresco che si manifesta nelle mani e nella parte superiore della testa, sopra la fontanella. In tutti i tempi e in tutte le tradizioni spirituali, il modo di descrivere la manifestazione di questa energia e del Sé è stato sotto forma di respiro. Spiritus in latino significa respiro.

"Amico, Io dimoro nel tuo cuore: Perché cercarmi altrove? Non sono né nel tempio, né nella moschea, né nella Ka'ba, né nel Kailash. Non sono né nei riti o nei rituali, né nello yoga o nella rinuncia. Se sapeste come cercarmi, mi trovereste in un istante! Kabir disse: Ascoltami, o fratello Sadhu, Egli è il Respiro dei Respiri!"

Santo Kabir ( 1440 - 1518 )

Sahaja Yoga è l’attualizzazione delle scritture e dei testi sacri che descrivono l’illuminazione del ricercatore della verità. Attraverso questa esperienza arriviamo alla fonte che ci ha creato. Poiché questo risveglio avviene nonostante il fatto che non siamo completamente purificati, non è totale, non è completo. Dobbiamo lasciare che la nostra Kundalini faccia questo lavoro di pulizia interiore e quindi intraprendere questo percorso di trasformazione con pazienza e determinazione.

La pratica regolare della meditazione permetterà a questa energia di nutrirci di vibrazioni, di rigenerare il nostro essere sottile interiore e di conseguenza il nostro corpo fisico, emotivo e psichico, di equilibrare le nostre energie e la nostra personalità e di entrare a poco a poco in un nuovo stato di coscienza chiamato coscienza senza pensieri, in cui il Sé, il nostro essere interiore immanifesto, potrà risvegliarsi alla nostra coscienza. È uno stato di pienezza che ci porta una nuova percezione di noi stessi e del mondo in cui viviamo.

Si sta sviluppando in noi anche una nuova forma di coscienza chiamata “Coscienza collettiva”, in cui possiamo percepire attraverso il nostro sistema nervoso, nelle nostre mani e nel nostro corpo, che siamo parte del tutto e possiamo sentire il tutto.

Questa esperienza fa parte del processo evolutivo dell’umanità, quindi non è possibile pagarla, né è legata all’adesione ad alcun credo o religione. È un processo vivo, che deve manifestarsi concretamente all’interno di ogni persona in base al nostro desiderio di cercare la verità e alla nostra apertura di spirito.

Sulla realizzazione del sé

QUARTA CONFERENZA MONDIALE SULLE DONNE

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